Italia in guerra contro la Libia,Napolitano: non siamo in conflitto

Pubblicato il da naturalista d'oro

Come tutti sappiamo ormai, l'Italia è in guerra con la Libia: a seguito delle varie proteste e colpi di stato da parte dei cittadini libici contro Gheddafi, perfido dittatore, l'ONU si è mosso a favore dei primi cercando quindi di spodestare Gheddafi. Il Raìs (Gheddafi) però, ha minacciato di attaccare il mediterraneo e dice che faremo la fine di Hitler e Mussolini. Tutta propaganda ovviamente, visto che Gheddafi è a corto di esercito (usato per far fuori i ribelli). Ecco quello che è successo il 21 Marzo 2011: Dopo due giorni di bombardamento sulla Libia, l'avanzata delle truppe di Gheddafi sembra essere stata bloccata attorno a Bengasi e il ministro della difesa italiano la Russa azzarda che l'obbiettivo di mettere in atto una no-fly zone potrebbe essere messo in atto già da oggi. Ma sul piano diplomatico si segnalano difficoltà. La Lega Araba ribadisce il suo dissenso dalla strategia dei bombardamenti e al Cairo il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon e stato aggredito prprio in piazza Tahrir. Sul terreno, mentre la Francia annuncia che a metà mattinata stanno riprendendo le operazioni di volo sulla Libia, si registra la ritirata delle truppe di Gheddafi. Le forze governative libiche che sabato scorso hanno attaccato Bengasi hanno ripiegato oggi fino ad Ajdabiya, 160 chilometri a sud. Centinaia di ribelli si sono radunati questa mattina ad alcuni chilometri da Ajdabiya, dove mancano acqua e sono saltate le linee di comunicazione. I ribelli sono armati di batterie antiaeree e di alcuni razzi Katiusha, ma non sanno quale strategia adottare, per il timore di colpire i civili. Domenica , nel secondo giorno di operazioni militari contro il regime libico, la coalizione internazionale ha colpito e distrutto un edificio del bunker di Muammar Gheddafi a Tripoli. Secondo quanto riferito da un responsabile dell'alleanza, il compound ospitava un centro di "comando e controllo" delle forze libiche. Una missione portata a compimento nel giorno della prima operazione diretta di aerei italiani sul territorio libico. Sei Tornado sono decollati a partire dalle 20 dalla base di Trapani Birgi per sopprimere le difese aeree del colonnello. Il raid è stato completato con successo. Poco prima della missione italiana, alle 21, era scattato il cessate il fuoco annunciato dal regime. Ma la tregua è durata poco. A Bengasi, per tutta la notte, si sono sentiti spari ed esplosioni . La diretta:


14:03 - Da Aviano quarta missione degli F16 - Dalla base militare Usaf di Aviano (Pordenone) è partita oggi la quarta missione del 31esimo Fighter Wing da quando sono scattate le operazioni in Libia. Da quanto si apprende, sarebbero una quarantina i velivoli militari F16 di supporto alla missione libica giunti negli ultimi giorni nella base militare friulana.

13:49 - Putin: "Nessuno dovrebbe intervenire in un conflitto politico" - Anche se la Libia non è un paese democratico, a nessuno è consentito di intervenire nel conflitto armato interno: lo ha detto il premier russo Vladimir Putin parlando a operai di una fabbrica di missili strategici nella città Votkinsk, secondo quanto riferisce l'agenzia Interfax. "In base a nessun parametro il regime libico può essere annoverato fra i paesi democratici", ha premesso Putin. "Ma - ha aggiunto - questo non significa che qualcuno possa intervenire dall'esterno in un conflitto politico, sia pur armato, difendendo una delle parti". La Libia, ha detto il premier, "è un paese difficile ed è fondato sui rapporti fra le tribù e questo richiede una soluzione particolare". Nel paragonare la risoluzione Onu sulla Libia alle crociate, Putin ha ricordato esplicitamente che si trattava di un appello con cui " qualcuno esortava ad andare in un posto per liberare qualcosa". Il premier ha sottolineato di parlare a titolo personale, dato che la posizione ufficiale russa su grandi questioni di politica estera viene rappresentata dal Cremlino e quindi dal presidente Dmitri Medvedev.
13:31 - I ribelli hanno riconquistato Misurata - I ribelli libici avrebbero riconquistato Misurata, terza città del Paese. Lo riporta la tv Al Arabiya, secondo cui gli oppositori al regime sarebbero entrati nel centro della città.
13:30 - Ribelli: "A Misurata bus e 11 carri armati di Gheddafi" - Due autobus civili con a bordo militari in borghese del regime del Tripoli sono entrati a Misurata scortati da 11 carri armati e si sono posizionati vicino al principale ospedale della città. E' quanto si legge in una e-mail inviata da una "fonte fidata" e pubblicata dal sito dell'opposizione di Bengasi www.libya17feb.com. "Oggi (il leader libico Muammar) Gheddafi ha annunciato che è pronto ad armare i civili per ripulire le città dai rivoluzionari - si legge nell'e-mail - sembra che voglia fare un massacro a Misurata". "Ci sarà un massacro a Misurata se non interviene la coalizione internazionale", conclude il messaggio.
13:28 - In programma per martedì una riunione straordinaria della Lega araba - Si terrà martedì una riunione straordinaria dei rappresentanti permanenti della Lega araba per discutere della crisi libica, alla luce dell'intervento militare internazionale. Ne ha dato notizia l'agenzia Mena sottolineando che la Lega araba ha dato il suo sostegno alla risoluzione 1973 dell'Onu,prendendo però le distanze dai raid aerei.
13:27 - Abu Mazen: "Bagno di sangue doloroso per palestinesi" - Il popolo e il Consiglio Nazionale Palestinese, il Parlamento dell'Anp, sono ''rattristati per il bagno di sangue'' in corso in Libia, ''un evento doloroso'' a causa delle ''vittime'' che sta provocando, e che l'Autorità Nazionale Palestinese ''auspica abbia fine il più presto possibile'': così ha commentato la crisi nel Paese nord-africano il presidente palestinese Mahmoud Abbas alias Abu Mazen, a margine di una visita ufficiale di due giorni in Ungheria.
13:27 - La Russa: “Con insorti contatti solo tecnici, non politici” - "Se contatti ci sono stati, sono stati solo a livello tecnico, non politico". Lo ha precisato, in merito ai rapporti del governo italiano con l'opposizione libica, il ministro della Difesa Ignazio La Russa durante una conferenza stampa al termine del consiglio dei ministri.
13:26 - Terzo polo: “Voto del Parlamento per continuare l’intervento” - Sì all'intervento in Libia ma è imprescindibile il voto del Parlamento. Questa la posizione espressa dal Terzo polo in una nota. "Il Nuovo Polo per l`Italia ribadisce il suo convinto sostegno all`azione della comunità internazionale in Libia, secondo i termini definiti dalla risoluzione Onu 1973 del 2011. E` tuttavia impensabile - si legge - procedere all`intervento senza un dibattito parlamentare, seguito da un voto dell`Aula, che confermi il voto espresso dalle commissioni. Solo così ciascuna forza politica si potrà assumere le proprie responsabilità in questo delicato momento per gli equilibri mondiali". La nota è stata diffusa al termine della riunione dei rappresentanti del Nuovo Polo per l`Italia. Per l`Udc erano presenti il segretario Lorenzo Cesa e il capogruppo in commissione Esteri alla Camera Ferdinando Adornato, per l`Api il leader Francesco Rutelli e la portavoce Linda Lanzillotta, per Fli il senatore Mario Baldassarri.
13:25 - Liberati i quattro giornalisti del New York Times - I quattro giornalisti del 'New York Times' arrestati dalle forze leali a Muammar Gheddafi, in Libia, sono stati liberati. A riferirlo è l'ambasciatore turco negli Stati Uniti, come riporta l'Huffington Post. La liberazione dei quattro reporter era stata annunciata venerdì. L'ambasciatore Namik Tan ha diffuso la notizia su Twitter questa mattina. Sul social network, Tan ha scritto che la Turchia avrebbe negoziato con le autorità libiche per il rilascio di Anthony Shadid, Lynsey Addario, Tyler Hicks e Stephen Farrell. "I quattro reporter del Nytimes - ha scritto Tan - stanno per lasciare la Libia, consegnati alle autorità statunitensi". I giornalisti erano stati catturati martedì scorso.
13:24 - Il portavoce dei ribelli: “Sì a raid, no alle truppe straniere di terra” - I ribelli ringraziano le forze straniere per i raid aerei ma avvertono: "Non vogliamo che truppe di terra straniere intervengano nel conflitto". Lo ha dichiarato - riporta la Bbc - un portavoce a Bengasi.
13:18 - La Russa: "Se ci chiederanno altri assetti valuteremo" - La "richiesta" all'Italia di "nuovi assetti" da utilizzare durante l'operazione militare contro il regime di Muammar Gheddafi "potrebbe capitare" e "in tal caso" sarà compiuta "una valutazione sulle risposte" da dare. E' quanto ha sottolineato il ministro della Difesa Ignazio La Russa, nella conferenza stampa seguita al Cdm straordinario dedicato alla crisi libica. Il ministro ha ricordato che l'Italia ha messo a disposizione degli alleati, oltre alle basi, "4 caccia Tornado Ecr, con missili che si attivano quando vengono emessi segnali radar" e "4 caccia intercettori, con compiti di scortare i Tornado". I Tornado Ecr, ha sottolineato il ministro, "sono in grado di annullare scientificamente i segnali radar senza provocare altri danni, a differenza di altri tipi di aerei Tornado che hanno in dotazione altri tipi di armamenti".
13:16 - Parigi, funzionari opposizione libica a ministero degli Esteri - Alcuni funzionari dell'opposizione libica sono stati ricevuti oggi presso il ministero degli Esteri francese. Lo ha reso noto un portavoce dello stesso ministero, ricordando che Parigi "considera il Consiglio nazionale transitorio di Bengasi come interlocutore legittimo" del popolo libico.
13:15 - Anpi: "Contro la guerra ma in campo per popolo" - La "richiesta" all'Italia di "nuovi assetti" da utilizzare durante l'operazione militare contro il regime di Muammar Gheddafi "potrebbe capitare" e "in tal caso" sarà compiuta "una valutazione sulle risposte" da dare. E' quanto ha sottolineato il ministro della Difesa Ignazio La Russa, nella conferenza stampa seguita al Cdm straordinario di oggi dedicato alla crisi libica. Il ministro ha ricordato che l'Italia ha messo a disposizione degli alleati, oltre alle basi, "4 caccia Tornado Ecr, con missili che si attivano quando vengono emessi segnali radar" e "4 caccia intercettori, con compiti di scortare i Tornado". I Tornado Ecr, ha sottolineato il ministro, "sono in grado di annullare scientificamente i segnali radar senza provocare altri danni, a differenza di altri tipi di aerei Tornado che hanno in dotazione altri tipi di armamenti".
13:10 - Maroni: "Rischio terroristi infiltrati tra migranti" - Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha confermato che "c'è il rischio" che tra le migliaia di persone che fuggono dal Nord Africa ci siano "infiltrati della criminalità o, peggio, di associazioni terroristiche". In conferenza stampa a Palazzo Chigi, il titolare del Viminale ha spiegato che "è proprio per questa ragione che le operazioni di controllo hanno tempi più lunghi e che la soglia di attenzione è molto alta. Abbiamo ricevuto da servizi europei segnalazioni in questo senso, il rischio c'è". A completare le informazioni il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, secondo il quale "la partecipazione alla coalizione internazionale non ha aumentato questo rischio. Dopo la risoluzione dell'Onu, infatti, mettere a disposizione le nostre basi non era evitabile, perché non farlo ci avrebbe comportato lo stesso il rischio di azioni terroristiche ma ci avrebbe tolto buona parte della solidarietà internazionale e penso - ha concluso - che queste riflessioni debbano farle anche Gheddafi e i libici".
13:04 - Putin: "Risoluzione Onu ricorda appelli a Crociate" - Il premier russo Vladimir Putin ha sostenuto che la risoluzione dell'Onu sulla Libia ricorda ''gli appelli medioevali alle Crociate''
13:03 - La Russa: comando operazioni passi alla Nato - Il governo italiano ritiene che "il comando delle operazioni militari" contro il regime di Muammar Gheddafi "sia opportuno che passi alla Nato". Lo ha detto il ministro della Difesa Ignazio La Russa, al termine del Cdm straordinario di oggi sulla Libia. "Altri la pensano esattamente come noi, anche se non vi è totale condivisione. Riteniamo sia importante perché la linea di comando della Nato è già collaudata, gli assetti prestabiliti e il controllo della qualità degli interventi potrebbe essere più chiara e trasparente". Secondo La Russa, "inglesi, canadesi e, in maniera meno decisa, Stati uniti", concordano con l'esigenza di affidare alla Nato il comando delle operazioni.
13:02 - Sagna, tre velivoli decollati da Decimomannu - Sono decollati pochi minuti fa tre velivoli spagnoli dalla base aerea di Decimomannu, in Sardegna, alla volta della Libia. Si tratta, secondo quanto si apprende, di due caccia F18 e di una aereo cisterna, giunti nella base sarda due giorni fa.
13:00 - Il vescovo di Tripoli: "Guerra non risolve niente, ora mediazione" - "Abbiamo sentito un pesante bombardamento in una zona periferica della città. Tripoli si sta svuotando, la popolazione fugge per paura dei bombardamenti": così all`agenzia 'Fides' mons. Giovanni Innocenzo Martinelli, Vicario Apostolico di Tripoli, in Libia. Il vescovo ha ribadito la sua contrarietà alle azioni militari intraprese: "La guerra non risolve niente. Non so come andrà a finire questa nuova guerra che risveglia tristi ricordi nei libici sul loro recente passato. Continuo a ripetere che occorre fermare le armi e avviare subito una mediazione per risolvere la crisi in modo pacifico. Perché non si è data una possibilità alla via diplomatica?". Mons. Martinelli ha ricordato infine il dramma dei rifugiati eritrei rimasti intrappolati in Libia: "Ci stiamo attivando per trasferire i rifugiati eritrei verso il confine con la Tunisia. Ho parlato con il Vescovo di Tunisi per vedere se è possibile accoglierli, visto che dalla parte tunisina del confine sono presenti le organizzazioni internazionali di assistenza umanitaria".
12:59 - Maroni: "C'è timore partenze in massa immigrati" - "Quello che sta avvenendo in Libia fa temere partenze in massa di immigrati clandestini: è una 'emergenza nella emergenza'". Lo ha detto il ministro dell' Interno, Roberto Maroni, al termine del consiglio di ministri che si è tenuto a Palazzo Chigi. La stragrande maggioranza degli immigrati clandestini arrivati sulle coste italiane dall'inizio dell'anno (14.918, ad oggi) - ha aggiunto Maroni - sono stati ospitati nei Centri di identificazione e accoglienza che ora "sono saturi". "L'intensità degli sbarchi - ha proseguito Maroni - sta creando forti disagi a Lampedusa"- Il titolare del Viminale ha annunciato una serie di interventi per far fronte alla situazione. Domani mattina, infatti, il ministro ha annunciato una riunione con i rappresentanti delle Regioni al Viminale poichè occorre "che ognuno si faccia carico dell'emergenza2 per quanto riguarda l'accoglienza. Mercoledì prossimo, maroni, ha inoltre annunciato che si recherà in Tunisia dove avrà un incontro con le autorità locali.
12: 57 - Alfano: Lampedusa nuovo check point Charlie - Un "nuovo check point Charlie", punto di passaggio tra "due mondi e due civiltà", da un lato "un mondo dove vi è libertà, democrazia e benessere", e dall'altro un mondo "dove non vi è libertà, non vi è democrazia, non vi è benessere". Il ministro della Giustizia Angelino Alfano ha definito così l'isola di Lampedusa, nel corso della conferenza stampa a palazzo Chigi al termine del Consiglio dei Ministri sulla Libia. Il Guardasigilli ha assicurato "provvedimenti immediati per decongestionare l'isola, dopo ci occuperemo delle misure per risarcire Lampedusa per i danni patiti". Di questo si occuperà "il gruppo di lavoro che il ministro Maroni ha messo in campo", che "proporrà in tempo breve tutte le misure indispensabli per dare giusto ristoro a Lampedusa per quanto sta patendo in termini economici e di immagine".
12:55 - Inviato russo alla Nato: "Intervento è fuori dalla risoluzione Onu" - Le azioni dei membri dell'Alleanza atlantica nelle operazioni militari contro il regime libico vanno oltre la cornice stabilita dalla risoluzione del Consiglio di sicurezza Onu. La denuncia, come riporta oggi Interfax, è del rappresentante permanente della Russia presso la Nato, Dmitri Rogozin. Il riferimento è agli "attacchi contro obiettivi non strettamente legati all'aviazione", ritenuti "non in linea con la risoluzione" 1973 approvata giovedì. Secondo l'ambasciatore russo, che denuncia una "mancanza di unità tra i membri Nato sull'applicazione" della misura Onu, l'Alleanza sta ora discutendo di tre questioni principali: "Assicurare la no-fly-zone sulla base della risoluzione delle Nazioni Unite, impedire i rifornimenti di armi alla zona di conflitto e provvedere all'assistenza umanitaria della popolazione".
12:53 - La presa di posizione del Partito dei militari - "A meno che le Camere non si siano già riunite in segreto e abbiano autorizzato le Forze armate ad attaccare le postazioni libiche, ci sembra che le molteplici dichiarazioni del Ministro della difesa La Russa, le sue decisioni e le conseguenti azioni intraprese dai militari italiani siano andate ben oltre quanto stabilito dall'Onu". Lo dice Luca Comellini, segretario del Pdm. "Un conto è offrire la disponibilità all'uso delle basi aeree e il relativo supporto logistico come inizialmente dichiarato dai ministri Frattini e La Russa e come avvenuto anche in passato nel pieno rispetto della Costituzione, altro è l'intervento diretto dei Tornado dell'Aeronautica militare che nella serata di ieri hanno bombardato postazioni libiche in territorio libico. L'azione militare condotta dai Tornado cambia notevolmente l'aspetto della missione con cui ora l'Italia è chiamata a confrontarsi”.
12:37 - E’ terminato il Consiglio dei Ministri - E' terminato il Consiglio dei Ministri convocato per l'esame della situazione in Libia e per la relazione del premier Silvio Berlusconi sul vertice di Parigi di sabato. La seduta, iniziata alle 11.20, è terminata esattamente un'ora dopo. Prima del Cdm, riunione tra il premier e alcuni ministri durata anch'essa un'oretta.
12:29 - L'Oms: "Popolazione esposta a rischio cancrena, tetano e Tbc" - Ferite, piaghe, tetano, cancrena, morbillo, influenza, ditferite e tubercolosi: sono alcuni dei rischi di salute cui possono andare incontro la popolazione e i lavoratori migranti che si trovano in Libia a causa del conflitto iniziato, molti dei quali in fuga. A fare il punto è un documento dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Allo stato non ci sono informazioni sull'accesso all'assistenza sanitaria, né sull'interruzione dei servizi idrici, di sanificazione e scorte alimentari nella parte occidentale del Paese. Ma secondo l'Oms ci sono molti rischi e misure da prendere, a partire dai servizi chirurgici, urgenti per salvare vite e prevenire disabilità. La maggior parte dei feriti ha tagli e ammaccature lievi, ma una percentuale significativa, soprattutto in chi è preso nei disordini, può avere ferite da arma da fuoco e granate, per cui servono interventi chirurgici, trasfusioni di sangue e cure intensive. E la necessità di tali interventi può travolgere le strutture di cura attuali, soprattutto nelle aree dove gli approvvigionamenti e le scorte sono ristretti.
12:26 - Stefani (Lega): "Guerra da matti, c'è stata forzatura" - "L'Italia è in guerra. È una guerra da matti". Cita il titolo pubblicato in prima pagina su Libero il Presidente della Commissione Affari esteri della Camera, Stefano Stefani, commentando ai microfoni di Radio Padania la situazione in Libia. "All'intervento dell'Italia - ha affermato Stefani - sarebbe stato necessario un passaggio in Parlamento per analizzare meglio la situazione e le misure adeguate. È stata fatta una forzatura parlamentare e nonostante la Lega si sia astenuta dal voto sulla risoluzione Onu 1973 in Commissione non ha opposto l'iter di voto delle forze di maggioranza e opposizione". Alla domanda sul governo provvisorio degli insorti, il Presidente Stefani ha risposto: "Chi sono? Li conosciamo? Da chi sono stati armati? Cacciare un dittatore è giustissimo ma l'attacco militare può portare conseguenze nefaste".
12:16 - Monsignor Mogavero: "Non condanno l'intervento, si chiede libertà" - "Non mi sentirei di essere decisamente ostile e contrario". Lo ha detto monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazzara del Vallo, e capo degli Affari Giuridici della Cei, interpellato sull'attacco alla Libia. "Una domanda di libertà non può essere liquidata in forma superficiale - ha spiegato -. C'è un popolo che chiede diverse condizioni di vita. Ci possono scappare e ci scapperanno vittime civili ma probabilmente qualcosa bisognava comunque fare, perché la repressione sarebbe stata terribile e sanguinosa in qualunque caso se le truppe governative avessero ripreso in mano le città conquistate dagli insorti. Il ricorso alle armi dovrebbe essere davvero l'ultima scelta, ma per discutere bisogna essere in due". Nessun paragone con l'Iraq, ha aggiunto ancora il vescovo: "Qui ci sono diritti umani e di libertà, si tratta di due situazioni che non hanno nessuna simmetria. La situazione è molto delicata e forse non è stata capita a pieno fin da subito, credo che all'inizio abbiamo trattato con distacco queste vicende, come se non ci riguardassero".
12:15 - Napolitano: "Partecipiamo alle scelte della comunità internazionale" - "La comunità internazionale ha fatto le sue scelte e l'Italia partecipa a queste scelte". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, rispondendo a una domanda di un giornalista al suo arrivo al Municipio di Varese.
12:12 - Pantelleria, sgomberati alunni da plesso Aeronautica - Tre classi delle elementari di Pantelleria, per un totale di 48 alunni, da oggi non andranno più a scuola nelle aule di una palazzina dell'Aeronautica militare dove erano ospitate. Già la settimana scorsa il comandante della Base militare aveva fatto capire che sarebbero state avvertire le famiglie ed il Comune, nel caso di un coinvolgimento per la crisi libica. Da oggi le tre classi saranno ospitate presso l'edificio della scuola media in via Dante. Gli alunni erano ospiti dell'aeronautica perché nell'edificio delle elementari di corso Umberto si stanno facendo lavori di manutenzione dopo la caduta di intonaci dai solai.
12:08 - Al Arabiya: "Ferito in modo grave un figlio di Gheddafi" - Il regime di Tripoli ha cercato di non far trapelare la notizia del ferimento di uno dei figli del leader libico Muammar Gheddafi, avvenuto martedì scorso alla caserma di Bab al-Aziziya, nel centro di Tripoli, in uno scontro con un pilota passato all'opposizione. E' quanto ha denunciato oggi un giornalista libico, Sulaiman Duga, all'emittente araba al Arabiya, riferendo di ferite gravi riportate dal figlio di Gheddafi, senza però precisare di chi si tratti. Secondo il sito dell'opposizione libica al Manara, lo scontro avrebbe coinvolto Khamis Gheddafi, deceduto per le ferite in un ospedale di Tripoli.
12:04 - Pilota tornado italiano: "Ieri non abbiamo lanciato missili" - ''Ieri sera nella missione condotta in Libia abbiamo solo pattugliato la zona nei pressi di Bengasi ma non abbiamo ritenuto di lanciare i missili contro i radar''. Lo ha detto Nicola Scolari, 38 anni, uno dei tre piloti che ieri ha partecipato alla missione italiana contro la Libia.
12:01 - Alemanno: "Un errore aver corteggiato Gheddafi" - Accogliere con tutti gli onori Gheddafi nel corso delle visite ufficiali del passato, per il sindaco di Roma Gianni Alemanno, è stato "un errore e un problema che ha coinvolto tutti gli Stati europei in forme diverse e tutte le appartenenze politiche". Gheddafi "è stato a lungo corteggiato da chi era interessato al petrolio dimenticandosi quelle che potevano essere le condizioni interne. Non bisogna mai mettere la politica degli interesse rispetto a quella dei valori". In merito poi alle operazioni militari in Libia, scattate nei giorni scorsi con il bombardamento da parte americana e francese, il sindaco ha sottolineato: "Oggi siamo coinvolti in un'operazione decisa dall'Onu in Libia, ma dovevamo renderci conto della situazione e fare qualcosa prima che si arrivasse a questa tragedia". "Questa operazione militare - ha spiegato Alemanno - è una scelta difficile ma necessaria: dobbiamo fare in modo che l'intervento sia mirato ad evitare eccidi e tragedie e che non sconfini in una semplice ingerenza politica. Bisogna essere attenti e misurati ma è giusto che l'Italia faccia parte di questa coalizione".
12:00 - Pd: "Su intervento serve il voto del Parlamento" - Serve un voto in Parlamento sull'intervento in Libia. Lo hanno dichiarato i capigruppo del Pd, Anna Finocchiaro (Senato) e Dario Framceschini (Camera). "Lo sviluppo della crisi libica e la portata dell'intervento promosso dalle Nazioni Unite e al quale l'Italia partecipa pienamente, richiedono un urgente passaggio nelle aule parlamentari di conferma del voto delle Commissioni di venerdi che ha autorizzato il governo a intraprendere tutte le misure necessarie a dare attuazione alle risoluzioni Onu. E` necessario - hanno concluso - che il Parlamento nel suo plenum possa confermare il sostegno alla posizione del nostro Paese con una piena assunzione di responsabilità".
11:48 - L'India chiede lo stop ai raid aerei - Il ministro degli esteri indiano S.M Krishna, ha chiesto la fine dei raid aerei e ha affeermato che questo tipo di intervento militare rischia di colpire un elevato numero di "civili innocenti, di cittadini stranieri e di missioni diplomatiche".
11:45 - Un testimone: "Carri armati e cecchini in azione a Misurata" - Un testimone riferisce di "distruzione e carneficina" causate dalle forze del leader libico Muammar Gheddafi a Misurata, terza città del Paese. "Misurata viene distrutta e rasa al suolo mentre parlo con voi - ha detto alla Cnn la fonte, che ha chiesto l'anonimato - Gheddafi sta usando carri armati e cecchini per terrorizzare la città. Stanno sparando alla gente". La Cnn precisa di non poter confermare da fonti indipendenti il resoconto. Se confermato, il racconto del testimone denuncerebbe una violazione al cessate il fuoco annunciato ieri dal regime di Tripoli.
11:45 - Ceccanti (Pd): "Grave il no di Vendola, contraddice Napolitano" - E' grave il no di Nichi Vendola sull'intervento in Liboia. Lo dichiara Stefano Ceccanti, senatore Pd. "Sulla legittimità costituzionale dell'intervento in Libia a tutti dovrebbero bastare le parole chiare e inequivocabili del Presidente della Repubblica, che corrispondono al chiaro e inequivocabile articolo 11 della Costituzione (nata dalla lotta di Liberazione e dall'intervento militare alleato) che, volutamente, in unico comma ripudia la guerra per costruire un nuovo sistema di legalità internazionale imperniato sull'Onu. Lo vollero espressamente così, tra gli altri, alla Costituente il comunista Togliatti e il democristiano Caristia - aggiunge Ceccanti -. Soprattutto per questo stupisce gravemente l'intervista odierna di Nichi Vendola, peraltro priva di qualsiasi proposta minimamente praticabile, a differenza della chiara ed equilibrata posizione espressa dai principali esponenti del Partito Democratico, a cominciare dal segretario Bersani".
11:38 - Caccia francesi decollati per ripresa delle operazioni - Gli aerei da guerra francesi sono decollati in vista di una ripresa delle operazioni in Libia. Lo ha riferito il ministero della Difesa senza fornire dettagli sugli obiettivi dei raid. Domenica i jet di Parigi non avevano bombardato in Libia perché era stato constatato il rispetto della No fly zone sulla regione di Bengasi e che con ci sono stati attacchi militari contro la popolazione civile.
11:37 - Ronchi: "Sugli immigrati l'Europa agisca concretamente" - "La gravissima emergenza, che si aggrava di ora in ora, dell`arrivo di migliaia di immigrati sulle nostre coste, impone all`Europa non più una politica attendista ma fatti concreti". Lo dichiara Andrea Ronchi, presidente dell`Assemblea nazionale di Fli. "L`emergenza - prosegue - non può essere affrontata solo dall`Italia ma deve coinvolgere direttamente tutti i Paesi dell`Unione Europea. Per troppo tempo, infatti, l`Europa ha ignorato ciò che accade nel Mediterraneo, come dimostra per esempio la mancata costituzione dell`Agenzia Europea per l`assistenza ai profughi, per anni richiesta inutilmente anche dall`Italia. E` il momento dunque non più di generiche prese di posizione, ma di iniziative concrete. In gioco c`è la credibilità dell`Europa stessa".
11:36 - A Birgi mattina tranquilla. Attesi per oggi altri caccia - Mattina tranquilla oggi alla base militare "Livio Bassi" di Birgi, dopo la conclusione, ieri sera, della prima missione che ha visto protagonisti sei Tornado dell'Aeronautica italiana. I caccia, decollati alle 20, hanno agito sulla contraerea libica, e quindi hanno fatto rientro due ore dopo alla base. Questa mattina intanto lo scalo civile "Vincenzo Florio", che con l'aeroporto militare condivide alcune piste, è stato chiuso al traffico, e i voli dirottati su altri scali siciliani. Per oggi è previsto l'arrivo di altri aerei da guerra che si aggiungeranno allo stormo già schierato sulla pista, e la ripresa delle consuete attività di esercitazione.
11:35 - Il Governo smentisce la morte di Khamis - ''Una notizia senza senso'': così una fonte del governo libico ha smentito la notizia, diffusa dall'opposizione della morte di Khamis Gheddafi, sesto figlio del Colonnello e comandante della 32ma Brigata. Smentite anche da testimoni oculari le notizie difuse da Al Arabiya di bombardamenti sulla capitale nelle prime ore del mattino. Non si registrano spari di contraerea, il traffico a Tripoli è sostenuto e le attivita' quotidiane in citta' si svolgono normalmente, ha riferito un giornalista presente in città.
11:28 - Iniziato il Consiglio dei ministri - E' iniziato da qualche minuto a palazzo Chigi il Consiglio dei Ministri convocato per le 10.30, per un'informativa del presidente del Consiglio sull'evoluzione della crisi libica.
11:26 - Frattini: "Non facciamo guerra, attuiamo risoluzione Onu" - Il ministro degli Esteri Franco Frattini, ha auspicato a Bruxelles che la coalizione internazionale impegnata contro il regime del Colonnello Gheddafi passi sotto il coordinamento della Nato, e ha sottolineato che non si tratta affatto di intraprendere una guerra contro la Libia, ma di attuare pienamente la Risoluzione 1973 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni unite, in collaborazione con la Lega araba e "senza andare oltre. Non ci deve essere una guerra contro la Libia, ma la piena attuazione della Risoluzione Onu. Credo che sia il momento di andare oltre la coalizione dei volenterosi verso un approccio più coordinato sotto la Nato, che ne ha le capacità", ha aggiunto il ministro, che ha ricordato come l'Italia sia "parte di una coalizione internazionale per proteggere i civili, portare la popolazione alla riconciliazione nazionale e arrivare alla cessazione delle violenze". A questo fine, bisogna "collaborare in modo molto stretto con la Lega araba; vogliamo coerenza - ha sottolineato - e non vogliamo assolutamente andare oltre la rigorosa attuazione della Risoluzione" delle Nazioni Unite.
11:25 - Il sito dell'opposizione: "Morto Khamis, il figlio di Gheddafi" - Khamis Gheddafi, sesto figlio del leader libico Muammar Gheddafi, sarebbe morto per le ferite riportate in uno scontro avvenuto alcuni giorni fa con un pilota dell'aviazione libica passato all'opposizione. Il soldato avrebbe aperto il fuoco contro il figlio del colonnello vicino alla caserma di Bab al-Aziziya, nel centro di Tripoli. La notizia è stata riportata oggi dal sito dell'opposizione libica 'al-Manara', citato dal quotidiano svizzero 20 Minuten, che sottolinea come l'informazione non sia stata confermate e sia già in circolazione su diversi siti arabi. Khamis, 29 anni, guida la 32esima brigata, l'unità di elite che ha lanciato l'offensiva del regime di Tripoli per riconquistare le città cadute in mano ai ribelli.
11:17 - Gates: "Mosca trovi il modo di partecipare alla coalizione" - Il segretario alla Difesa Usa, Robert Gates, chiede alla Russia di valutare una forma di partecipazione militare alla coalizione internazionale impegnata in Libia. Lo riporta l'agenzia Interfax che rilancia le parole di Gates davanti all'Accademica navale Kuznetsov di San Pietroburgo, dove il politico statunitense è arrivato oggi. La visita ufficiale del segretario Usa in Russia, doveva cominciare già domenica, ma è stata posticipata di un giorno per gli sviluppi della crisi libica. Il dossier dominerà i colloqui a Mosca, dove domani Gates incontrerà l'omologo russo Anatoly Serdyukov e il presidente Dmitri Medvedev, secondo quanto comunicato dal Cremlino. L'obiettivo è portare la Russia su posizioni più collaborative. Mosca si è astenuta ne nel voto per la risoluzione Onu 1973. Pur senza fare ostruzionismo in sede di Consiglio di Sicurezza, il Cremlino continua a tenere una posizione scettica sulla gestione occidentale della crisi in Nord Africa.
11:13 - L'Unione europea valuta nuove sanzioni economiche - La Ue sta valutando di stendere lo spettro delle sanzioni economiche contro il regime libico. Lo ha annunciato la 'ministra' degli esteri catherine ashton poco prima della riunione dei ministri europei. Il ministro tedesco Guido Westerwelle ha ribadito con i giornalisti la posizione critica verso i bombardamenti e che non parteciperà agli attacchi.
11:12 - I ribelli: "Le forze di Ghedafi useranno scudi umani a Misurata" - Le forze pro-Gheddafi stanno portando a Misurata civili da città vicine per usarli come scudi umani. Lo ha detto un portavoce degli insorti.
11:08 - Il presidente ceceno denuncia la "macchina da guerra" Usa - Il presidente ceceno Ramzan Kadyrov attacca la "macchina da guerra" americana in azione in Libia, come lo è stata in Afghanistan e in Iraq. "La macchina da guerra degli Usa e dei suoi alleati si è messa in moto. Il meccanismo non si fermerà facilmente", ha detto Kadyrov, che nel 2008 aveva invitato il leader libico Muammar Gheddafi a visitare la piccola repubblica caucasica. "Le operazioni in Afghanistan e in Iraq sono state avviate con il pretesto di fare del bene. Sono morti milioni di persone, città e Paesi sono in rovina, l'economia è stata distrutta e la gente non vede la fine delle sue sofferenze" ha detto Kadyrov, che ha sottolineato di "condividere pienamente il punto di vista della Russia" sulla Libia. Domenica Mosca, che ha sempre espresso riserva sui piani occidentali in Libia, ha criticato vivacemente i bombardamenti in corso nel paese, affermando che vengono eseguiti "in modo non selettivo" e causano vittime civili. "E' inammissibile utilizzare il mandato del Consiglio di Sicurezza per perseguire obiettivi che vanno chiaramente al di là delle sue disposizioni, le quali prevedono unicamente la protezione della popolazione civile" ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Alexander Lukashevich.
11:05 - Gb: "Possibile uccidere Gheddafi, Usa e Francia contrari" - La possibilità che i raid in corso possano anche portare all'eliminazione fisica del leader libico Gheddafi divide gli alleati. La Gran Bretagna non esclude l'ipotesi ma Francia e Stati Uniti frenano. Londra è pronta a lanciare un attacco mirato per uccidere il leader libico Muammar Gheddafi. E' quanto scrive il Daily Mail, riportando le dichiarazioni rilasciate domenica dal ministro della Difesa Liam Fox, sulla "possibilità" che lo stesso Gheddafi possa diventare un obiettivo dell'operazione lanciata dalla coalizione. Sulla stessa linea di Fox anche il ministro degli esteri William Hague che ha osservato, citato dal Telegraph, che Gheddafi potrebbe essere preso di mira personalmente se ordinerà nuove "atrocità" contro il suo popolo. Secondo Hague la risoluzione Onu 1973 autorizza in linea di principo anche attacchi mirati contro il leader libico.
10:50 - Un esperto russo: "Possibili kamikaze in Italia" - Uno degli esperti militari russi più noti ha avvertito che il leader libico Muammar Gheddafi potrebbe inviare kamikaze contro basi Nato in Italia. Lo riferisce l'agenzia Interfax. "Gheddafi - ha detto il generale in pensione Leonid Ivashov - potrebbe usare altri metodi, come sabotaggi contro basi Nato in Italia e basi statunitensi e britanniche in paesi arabi. In queste azioni potrebbe coinvolgere forze anti-americane e anti-europee, giovani e attentatori suicidi". L'esperto ha detto che "Gheddafi ha sistemi in grado di abbattere aerei della Nato, ma l'aggressore ha una generale superiorità".
10:45 - La Russa: "Voto parlamentare? Valuteremo" - "Adesso valuteremo". Così ha risposto il ministro della Difesa Ignazio La Russa, entrando a palazzo Chigi, ai giornalisti che gli chiedevano se fosse opportuno un voto parlamentare sulla missione contro il regime di Muammar Gheddafi come richiesto da alcuni esponenti della Lega Nord.
10:40 - La Russa: "Dalla Lega nessun ostacolo" - "Non vedo grandi divisioni nella maggioranza" a proposito della missione militare occidentale in Libia: è quanto ha spiegato il ministro della Difesa Ignazio La Russa, entrando a Palazzo Chigi, dov'è in programma un Cdm straordinario sulla situazione nel paese nordafricano. "Tengo a precisare che la Lega non ha frapposto ostacoli. C'è la necessità di verificare un percorso migliore", ha commentato il ministro, facendo implicito riferimento a un eventuale voto in parlamento. "La Lega sa che nessuno ha deciso a cuor leggero di partecipare a un'azione" militare "per salvaguardare il popolo libico", ha commentato ancora il ministro della Difesa.
10:35 - Parigi: riprese operazioni per far rispettare no-fly zone - Le operazioni aeree francesi in Libia sono riprese questa mattina, per far rispettare la no-fly zone. Lo ha annunciato il portavoce dello Stato maggiore francese, il colonnello Thierry Burkhard. Gli aerei francesi non hanno sorvolato la Libia durante la notte, ma hanno ripreso la missione questa mattina, ha precisato il portavoce. I velivoli, partiti dalle basi sul territorio francese, impiegano circa tre ore di volo per arrivare sulla zona delle operazioni.
10:16 - Amr Moussa: "Chiediamo protezione, non bombardamenti" - La Lega Araba ribadisce di aver chiesto "protezione, non bombardamenti" per i civili in Libia. Lo ha sottolineato il numero uno dell'organizzazione panaraba Amr Moussa, in una conferenza stampa con il segretario generale dell'Onu Ban Ki moon al Cairo. "Noi rispettiamo la risoluzione dell'Onu - ha dichiarato Moussa - non siamo affatto contrari", ma "in linea di principio siamo contrari ai bombardamenti aerei". "Sosteniamo la no fly zone per impedire al regime di Gheddafi di colpire civili" ha ribadito il diplomatico egiziano aggiungendo che "la protezione di civili è di importanza sostanziale per noi".
10:14 - Ban Ki-moon aggredito al Cairo da sostenitori di Gheddafi - Alcuni sostenitori del regime libico di Muammar Gheddafi hanno aggredito il Segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, in piazza Tahrir, al Cairo. Secondo quanto riferito da un giornalista della France presse, circa 50 sostenitori di Gheddafi hanno circondato Ban, costringendolo a ripararsi nella sede della Lega araba.
10:12 - Forze di Gheddafi ripiegano fino ad Ajdabiya - Le forze governative libiche che sabato scorso hanno attaccato Bengasi hanno ripiegato oggi fino ad Ajdabiya, 160 chilometri a sud. Lo riferiscono giornalisti della France presse, che hanno visto decine di carri armati distrutti dai raid aerei lungo la strada che collega le due città. Centinaia di ribelli si sono radunati questa mattina ad alcuni chilometri da Ajdabiya, dove mancano acqua e sono saltate le linee di comunicazione. I ribelli sono armati di batterie antiaeree e di alcuni razzi Katiusha, ma non sanno quale strategia adottare, per il timore di colpire i civili. "Chiediamo più raid aerei. Vogliamo che bombardino i suoi aeroporti e i suoi carri armati. Anche se dobbiamo morire, entreremo oggi ad Ajdabiya", ha dichiarato Salman Maghrabi, un combattente.
10:10 - Rimorchiatore, La Russa: italiani a bordo, va verso ovest - Gli otto italiani, membri dell'equipaggio del rimorchiatore Asso 22, tenuto sotto sequestro da sabato pomeriggio in Libia, "sono ancora a bordo, non sono sbarcati a terra", al porto di Tripoli. Lo ha spiegato il ministro della difesa Ignazio La Russa, durante la 'telefonata' con Maurizio Belpietro. La nave, secondo il ministro, si starebbe dirigendo "verso ovest". "Ma non sappiamo dove siano veramente diretti perché stanno zig zagando e a bordo ci sono militari libici armati", ha sottolineato La Russa.
10:09 - Frattini: "Necessario tornare a collaborare con la Lega Araba" - "Confido che nelle prossime ore si ripristini un rapporto di collaborazione" con la Lega Araba che "per noi è assolutamente necessario". Lo ha dichiarato ai microfoni del GR Rai il ministro degli Esteri Franco Frattini. L'organizzazione guidata dall'egiziano Amr Moussa, ha fatto notare Frattini, ha del resto "criticato le modalità" dell'intervento internazionale, "in particolare della prima fase dell'attacco francese, ma non ha criticato la decisione presa" in sede di Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
9: 54 - Rimorchiatore italiano monitorato dai satelliti - Il rimorchiatore d'altura italiano, Asso 22, con 8 italiani a bordo, bloccato domenica da uomini armati che si sono definiti appartenenti a forze militari di Gheddafi, ''e' costantemente monitorato attraverso la strumentazione satellitare''. E' quanto riferisce un portavoce della compagnia Augusta off shore. La nave, che si troverebbe nelle acque antistanti Tripoli, ''dovrebbe essere in movimento - aggiunge - ma non si ha certezza sulla rotta''.
9: 53 - Gheddafi chiede marcia pacifica su Bengasi - Muammar Gheddafi ha chiesto ai suoi sostenitori di organizzare una marcia pacifica su Bengasi, roccaforte dei ribelli. Lo riferisce l'agenzia libica Jana, spiegando che il colonnello intende organizzare un "corteo verde" composto da centinaia di civili e parlamentari che sventolano rami d'ulivo.
9: 48 - Bersani: "Sì a missione, ma nei limiti della risoluzione Onu" - L'intervento in Libia deve stare nei limiti della risoluzione Onu. Lo ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, a Radio anch'io. Un intervento, ha premesso, "forse anche tardivo" con il quale "si tratta di fermare la guerra di Gheddafi contro il suo popolo". L'Italia deve partecipare con il mandato Onu "ad una missione che deve stare nei limiti della risoluzuione", insomma "voglio credere che non si stiano bombardando civili" e che si intervenga "contro le basi di partenza" delle forze aeree". Certo "siamo in una situazione di debolezza anche nel pregresso, altri Paesi hanno avuto rapporti realistici con la Libia, noi servili e questo ci indebolisce. Spero non ci indebolisca anche la divisione nella maggioranza".
9:45 - La Hague: "La Lega araba sostiene la risoluzione Onu" - Il ministro degli Esteri britannico William Hague ha confermato alla Bbc che non vi saranno forze di occupazione o invasione in Libia. Hague ha poi detto che il segretario della Lega Araba Amr Moussa continua a sostenere l'attuazione della risoluzione Onu.
9:40 - Parigi: "La coalizione non vuole uccidere Gheddafi" - L'obiettivo della coalizione internazionale intervenuta militarmente in Libia è proteggere i civili dalla repressione del regime, come previsto dalla risoluzione 1973 delle Nazioni Unite, non eliminare il colonnello Muammar Gheddafi. E' quanto ha dichiarato il portavoce del ministero della Difesa francese, Laurent Teisseire. "L'obiettivo della coalizione è attuare la risoluzione, proteggere la popolazione", ha dichiarato il portavoce a Europe 1. Alla domanda "colpireste Gheddafi, se sapeste dove si trova", Teisseire ha risposto: "No, la risposta è no". Il portavoce ha quindi affermato che l'operazione aerea lanciata sabato in Libia non è entrata in "una nuova fase, nel senso che non è cambiato l'obiettivo". "Quando abbiamo agito per primi, 48 ore fa, siamo intervenuti direttamente nello spazio aereo sopra Bengasi. Progressivamente sono stati dispiegati altri mezzi, che hanno iniziato a distruggere i centri di comando, la difesa antiaerea. E' la stessa azione". Alla domanda su quanto potrà durare la missione, Teisseire ha sottolineato che l'obiettivo della risoluzione è "di proteggere la popolazione civile contro ogni minaccia e di esercitare una pressione sufficiente sul colonnello Gheddafi, attraverso limitazioni agli spostamenti, gli embarghi, il congelamento dei beni finanziari, in modo che tutte le parti coinvolte siano motivate a trovare una soluzione politica, che rimane l'obiettivo finale".
9:35 - Voci su morte figlio di Gheddafi - Circolano in queste ore in Libia voci circa la morte di Khamis Gheddafi, figlio del colonnello Muammar. Secondo quanto ha annunciato il sito dell'opposikzione libica 'al-Manara', Khamis sarebbe morto per le ferite riportate nei giorni scorsi quando un pilota dell'aviazione libica passato con l'opposizione avrebbe aperto il fuoco contro di lui nei pressi della caserma di Bab al-Aziziya, nel centro di Tripoli.
9:32 - Gasparri: "Per Italia scelta doverosa ma ora si tuteli" - Per l'Italia è stato doveroso aderire alla missione in Libia ma ora deve tutelarsi sia sul fronte commerciale che, soprattutto, su quello umanitario. Lo ha detto Maurizio Gasparri, capogruppo Pdl al Senato, a Radio anch'io. "Dobbiamo guardare alla complessità della vicenda - premette Gasparri -. Più che alla Lega Nord mi interessa capire dove porteranno le valutazioni della Lega Araba". "L'Italia - prosegue - doverosamente doveva condividere decisioni Onu e sono convinto che ne sia convinta anche la Lega ma dobbiamo capire cosa accade" perché "la storia si è rimessa in cammino. Abbiamo come Pdl chiesto che nel dibattito parlamentare si evidenzi la tutela degli interessi dell'Italia" dal punto di vista degli accordi commerciali e soprattutto il fatto che "non possiamo essere l'unico approdo di questi movimenti di masse". L'accoglienza di chi fugge dalla Libia deve essere "un onere che deve essere condiviso da tutta la comunità internazionale" e se l'Europa non ci vuole sentire "è un problema serio".
9:21 - Chiuso l'aeroporto civile "Vincenzo Florio" di Trapani - L'aeroporto civile di Trapani, Vincenzo Florio, è stato chiuso questa mattina al traffico aereo. Lo scalo trapanese ha alcune piste in comune con l'attigua base militare di Birgi, dove sono schierati i caccia italiani e canadesi impegnati nella tutela della "no fly zone" sui cieli della Libia. Proprio dalla base militare, ieri sera alle 20, è scattata la prima missione che ha visto impegnati sei velivoli italiani. I voli e i passeggeri con destinazione Trapani sono stati dirottati sugli altri scali siciliani.
9:13 - La Russa: "Rischio ritorsioni è stato messo in conto" - Il "rischio" di possibili ritorsioni di Muammar Gheddafi contro l'Italia, per la sua partecipazione alla coalizione occidentale contro il regime di Tripoli, "è stata messa in conto, anche se abbiamo notizie, che ritengo esatte, sulla inadeguatezza delle armi libiche a colpire il territorio italiano": lo ha detto il ministro della Difesa Ignazio a Russa, alla 'telefonata' con Maurizio Belpietro. "Il rischio c'è, ma non sarebbe stato minore se non avessimo partecipato all'operazione, a meno che non ci fossimo schierati nettamente contro tutta la comunità internazionale, non mettendo a disposizione le nostre basi", ha aggiunto La Russa.
9:08 - Vendola: "No alle bombe, l'Onu prevede anche diplomazia" - Nichi Vendola si schiera sul no all'intervento in Libia. "La risoluzione dell'Onu contiene vari ingredienti e poteva essere letta in molti modi. Si è scelta la strada più rischiosa riproducento il ciclo paradossale di impedire il massacro di civili attraverso massacri di civili", ha detto il leader di Sel e Governatore della Puglia, a Repubblica. Per Vendola "tra l'indifferenza e la guerra la terza opzione è la politica del negoziato, della diplomaziache pure sono strade previste dalla risoluzione dell'Onu. Si può lavorare a tenaglia sul regime libico con tutti i mezzi per arrivare a un cessate il fuoco e una forza di interposizione di pace". Anche per questo "se fossi in Parlamento voterei no ai bombardamenti su Tripoli".
9:05 - Il "Mail": "Londra cerca di convincere i generali a disertare" - Agenti dell'intelligence britannica hanno contattato i generali del leader libico Muammar Gheddafi per convincerli a disertare. Secondo quanto rivela oggi il Daily Mail, il messaggio dell'intelligence britannica ai comandanti libici è diretto: "Generale, abbiamo le coordinate GPS della vostra postazione di comando. Sono tra gli obiettivi dei nostri missili Storm Shadow. Cosa volete fare?". Una fonte ha dichiarato al Mail: "Faranno del loro meglio per entrare in contatto con i generali. Si tratta di una situazione i cui un successo porta un altro successo. Una volta ottenuta la superiorità aerea, sarebbe un suicidio per i comandanti delle forze armate libiche muovere carri armati o usare l'artiglieria. Si tratta di fare pressioni. In Iraq ha funzionato".
9:02 - Giornalisti occidentali condotti al bunker - Il regime libico ha condotto i giornalisti occidentali a visitare il luogo dell'attacco di ieri sera al compound di Bab al Aziziya. Il portavoce del governo Mussa Ibrahim ha definito l'attacco un "bombardamento barbarico" ma ha detto che nessuno è rimasto ferito. Non ha voluto dire se Gheddafi si trovasse o meno nel compound.
9:00 - La Russa: "Intervento inevitabile, Parlamento discuterà" - L'intervento in Libia era inevitabile, un'astensione dell'Italia - che ha le basi - sarebbe stata un voto contro l'Onu ma ci sarà un passaggio in Parlamento. Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, al Giornale, chiarendo che "l'Italia avrebbe fatto volentieri a meno di questo conflitto: ci eravamo guadagnati una posizione d'influenza nell'area, è chiaro che lo sconvolgimento di equilibri ci fa fare un passo indietro, siamo su una via stretta". "L'Italia ha avuto un comportamento lineare e irreprensibile: non siamo in ritardo nè abbiamo fatto i primi della classe. Fino all'ultimo abbiamo tenuto una posizione di equilibrio, tentando una moral suasion come in Libia. E quando l'Onu ci ha chiesto un intervento ci siamo schierati con la comunità internazionale", ha spiegato La Russa. L'Italia, ha aggiunto il ministro, è intervenuta "per assecondare l'anelito a libertà e democrazia" dei libici. Quanto al rischio ritorsioni "non ci risulta che Gheddafi abbia armi così potenti", e se fossero attentati in casa "proprio il fatto di far parte della coalizione ci mette al riparo dai rischi". Le critiche della Lega? "Partecipando alla coalizione guadagniamo l'auotorevolezza per chiedere una redistribuzione dei pesi dei flussi migratori" e comunque "la discussione in Parlamento ci sarà e proprio il Parlamento potrà chiedere queste cose. Io non solo le appoggio ma ne sono promotore".
8:59 - La Russa: "Obiettivo no fly zone forse raggiunto già oggi" - L'obiettivo di "realizzare una no fly zone" è stato "largamente realizzato" anche con il contributo dei Tornado italiani e "oggi potrebbe essere completata l'opera": lo ha detto il ministro della Difesa Ignazio La Russa alla 'telefonata' con Maurizio Belpietro, su Canale 5. Domenica quattro Tornado italiani, "che hanno la caratteristica di neutralizzare i radar nemici, di rendere impossibile alla contraerea di colpire, "hanno partecipato a una vasta operazione che ha avuto come obiettivo di mettere a tacere la contraerea libica, per realizzare la no fly zone", ha precisato La Russa.
8:57 - Frattini: "Non dobbiamo farci intimidire da Gheddafi" - "Non dobbiamo farci intimidire dalle minacce di Gheddafi". E' quanto ha detto oggi il ministro degli Esteri Franco Frattini, intervisto dal Gr1. Il titolare della Farnesina ha ricordato che l'Italia non è stato l'unico paese nè il primo minacciato dal leader libico, ma ha aggiunto che il colonnello dice tante cose e aveva anche annunciato un cessate il fuoco.
8:52 - La Raf interrompe le operazioni per la presenza di civili - Le forze aeree britanniche hanno rinunciato questa notte a portare a termine un'operazione a causa della presenza di civili presso l'obbiettivo preso di mira. Lo ha annunciato il ministro della difesa a Londra. "Mentre i Tornado GR4 della Royal Air Force si avvicinavano all'obiettivo siamo stati informati della presenza di un certo numero di civili nella zona. Di conseguenza abbiamo deciso di non attacare". Questa decisione, aggiunge il ministero, "sottolinea l'impegno del Regno Unito a proteggere i civili".
8:39 - Frattini: "Ripristinare collaborazione con Lega araba" - "Confido che nelle prossime ore si ripristini un rapporto di collaborazione con la Lega Araba che per noi è assolutamente necessario". Lo ha detto questa mattina ai microfoni del Gr uno il ministro degli Esteri, Franco Frattini, commentando le critiche pervenute dal segretario generale della Lega Araba Amr Mussa all'interevento militare della coalizione internazionale in Libia. Per il titolare della Farnesina il disappunto di Mussa si riferisce, in particolare, "alle modalità della prima fase dell'attacco da parte francese, ma non ha rinnegato la decisione presa" della necessità di una no-fly zone sul paese di Gheddafi.
8:30 - Il "Mail": "Londra pronta a lanciare un raid per uccidere Gheddafi" - Londra è pronta a lanciare un attacco mirato per uccidere il leader libico Muammar Gheddafi. E' quanto scrive oggi il Daily Mail, riportando le dichiarazioni rilasciate ieri dal ministro della Difesa Liam Fox, sulla "possibilità" che lo stesso Gheddafi possa diventare un obiettivo dell'operazione lanciata dalla coalizione. Domenica, il Segretario alla Difesa Usa, Robert Gates, ha invece sottolineato come l'uccisione di Gheddafi non sia un obiettivo della coalizione internazionale, impegnata in Libia nell'ambito di una risoluzione Onu che autorizza il ricorso alla forza solo per proteggere i civili. La morte del colonnello è stata chiesta alla comunità internazionale dai rivoltosi che oggi controllano Bengasi.
8:23 - Cuba condanna gli attacchi contro la Libia - Cuba ha condannato gli attacchi contro la Libia, i quali "violano il diritto internazionale" in quanto non sono stati autorizzati dalla risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu, afferma l'Avana. In un comunicato letto in tv, il ministero degli Esteri cubano ha "condannato categoricamente l'intervento militare straniero nel conflitto interno della Libia". La risoluzione 1973 approvata dal Consiglio di sicurezza dell'Onu "non autorizza affatto questi attacchi contro il territorio libico, i quali costituiscono una violazione del diritto internazionale", si afferma nella nota.Secondo Cuba, il Consiglio di sicurezza "ha ceduto alla pressione di alcune potenze occidentali per creare le condizioni favorevoli a questa aggressione militare, il che costituisce una manipolazione della carta delle Nazioni Unite alle facoltà del consiglio ed è un altro esempio della doppia morale che caratterizza il suo atteggiamento".
8:15 - Rimorchiatore, lo sfogo dei familiari: "Abbandonati" - "Siamo preoccupatissimi ci sentiamo abbandonati". Lo dice Salvo Arena, il padre di Antonino, 34 anni, uno dei marittimi a bordo del rimorchiatore Asso 22 sequestrato in Libia con a bordo 8 italiani. Arena, sposato e padre di un bambino di 4 anni, si era imbarcato il 27 gennaio da Augusta e doveva chiudere il suo periodo di lavoro in questi giorni. "Non ho ricevuto notizie ufficiali da nessuno -. Le uniche notizie le apprendiamo dai telegiornali e dai giornalisti che ci chiamano. Non c'è stato alcun funzionario della Prefettura e nessun esponente del governo che si sia fatto vivo con noi per informarci sulla vicenda. Sarebbe bastata una telefonata, invece niente".
8:10 - Tornado italiani in azione: "Obiettivi sono stati raggiunti" - "La missione è stata realizzata positivamente e gli obiettivi sono stati raggiunti". E' il bilancio del Colonnello Mauro Gabetta, giovane Comandante del 37esimo Stormo della base militare di Trapani Birgi dell'operazione militare condotta dall'Italia con i sei tornado decollati ieri sera poco prima dell 20 dall'aeroporto militare siciliano. Dei sei tornado, due tanker, che appartengono al 6/o S
tormo di Ghedi (Brescia), sono stati i primi a rientrare alla base dopo aver effettuato il rifornimento aereo degli altri velivoli, tornado Ecr, che provengono dal 50/o Stormo di Piacenza, e che sono atterrati poco prima delle 23 di ieri sera.
7:55 - I ribelli: 8.000 morti dall'inizio della rivolta - Sono oltre 8.000 i ribelli rimasti uccisi dall'inizio della rivolta al regime libico di Muammar Gheddafi. "I nostri morti e martiri sono più di 8.000", ha detto a Sky News il portavoce del Consiglio nazionale di transizione di Bengasi, Hafiz Ghoga, che ha anche criticato le critiche mosse ieri dal Segretario generale della Lega araba, Amr Moussa, ai bombardamenti lanciati dalla comunità internazionale in Libia. "Sono rimasto sorpreso da quanto detto dal segretario generale", ha detto Ghoga. "Qual'è il meccanismo che riesce a fermare lo sterminio del popolo libico, qual'è il meccanismo signor segretario", ha poi aggiunto in tono polemico.
7:49 - Obama chiama la Lega araba per garantire sostegno ai raid - Il Presidente Usa Barack Obama e i suoi collaboratori per la sicurezza nazionale hanno cercato ieri di puntellare il sostegno arabo alla missione militare in corso in Libia, dopo le critiche mosse dal Segretario della Lega araba, Amr Moussa, ai raid aerei. Secondo fonti dell'amministrazione citate dalla Cnn, la Casa Bianca ha contattato la Lega araba per spiegare come i bombardamenti siano stati messi a segno nel rispetto del mandato delle Nazioni Unite. "Non crediamo di essere andati oltre la risoluzione", ha detto una fonte, riferendo del messaggio inviato da Washington alla Lega araba. Altre fonti hanno riferito della telefonata fatta personalmente da Obama al re di Giordania Abdullah, mentre il Vicepresidente Joe Biden ha chiamato i leader di Algeria e Kuwait. Ieri Moussa ha criticato i bombardamenti, affermando che "quanto sta accadendo in Libia si allontana dallo scopo di imporre una no-fly zone", aggiungendo che la Lega araba ha sostenuto l'adozione di tale misura "per difendere i civili e non per bombardarli". Giovedì scorso, le Nazioni Unite hanno approvato una risoluzione che prevede il ricorso a "tutte le misure necessarie" per proteggere i civili in Libia dalla repressione del regime.
7:31 - Gates: "Comando delle operazione passerà a franco-britannici" - Gli Stati Uniti passeranno "nei prossimi giorni" il comando dell'operazione 'Odissey Dawn' (Odissea all'alba), lanciata sabato scorso in Libia; il Presidente Barack Obama vuole infatti consegnare l'incarico di guidare l'intervento militare alla Nato o ai franco-britannici, per non gravare troppo sulle forze armate statunitensi, già impegnate in due conflitti. Il Segretario alla Difesa Usa, Robert Gates, ha tuttavia sottolineato come sia più probabile che l'intervento venga affidato a un comando franco-britannico, a causa della "sensibilità" araba verso un altro intervento dell'Alleanza Atlantica nel mondo musulmano. "Continueremo a sostenere la coalizione, saremo partner della coalizione, avremo un ruolo nella coalizione, ma non avremo un ruolo di spicco", ha detto il ministro, citato dal quotidiano britannico Times.
7:20 - Intercettati nel Catanese i primi migranti libici - Secondo quanto si apprende dalla Capitaneria di porto di Catania, due imbarcazioni con a bordo circa centoventi nordafricani provenienti dalla Libia sono state intercettate la notte scorsa di fronte al litorale etneo. Sono i primi immigrati di nazionalità libica che approdano in Sicilia dopo lo scoppio delle tensioni in Nord Africa. Intanto domenica a Lampedusa sono arrivati il commissario straordinario della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca, e il direttore generale Patrizia Ravaioli. I due, dopo aver constatato le difficili condizioni in cui si trovano le migliaia di immigrati giunti negli scorsi giorni, lasciati circolare per il paese senza possibilità di un riparo dove rifugiarsi, hanno assicurato il rafforzamento dei servizi di assistenza sanitaria e chiesto che venga presa nuovamente in considerazione l'ipotesi i istallare al più presto una tendopoli. Questa soluzione, però, è osteggiata dai cittadini dell'isola, che ieri sono scesi in piazza per opporsi all'accampamento, impedendo alla nave che portava le tende di scaricare il materiale per l'istallazione. Il timore dei lampedusani, tra i quali anche il sindaco Bernardino De Rubeis, è quello di veder definitivamente compromessa la prossima stagione turistica dell'isola.
7:18 - Colpito edificio bunker di Gheddafi, era centro comando - Un edificio del bunker di Muammar Gheddafi a Tripoli è stato colpito nei raid compiuti questa notte dalla comunità internazionale. L'edificio è stato distrutto. Secondo quanto riferito, ospitava un centro di "comando e controllo" delle forze libiche. "Nel quadro della risoluzione 1973, continuiamo a colpire gli obiettivi che pongono una minaccia diretta al popolo libico e che ostacolano la messa in atto della no fly zone", ha spiegato un responsabile sotto copertura di anonimato. L'edificio in questione è situato a una cinquantina di metri della tenda dove il colonnello riceveva normalmente i suoi ospiti. È stato completamente distrutto da un missile, ha indicato un portavoce del regime, Moussa Ibrahim, ai giornalisti stranieri che sono stati trasportati in autobus sul posto per verificare di persona. Forti esplosioni erano state udite nella tarda serata di ieri a Tripoli, anche nei pressi della residenza di Muammar Gheddafi. Una densa colonna di fumo si è innalzata al cielo dall'area adiacente alla residenza bunker del colonnello a Bab el-Aziziya, nel sud della capitale libica.
7:15 - Gb, missili Tomahawk da sommergibile contro antiaerea rais - Le forze britanniche hanno preso parte ieri a "un'incursione coordinata contro i sistemi libici di difesa antiaerea": lo ha confermato il ministero britannico della difesa a Londra. E incursioni di velivoli britannici sono proseguite anche nella notte, sebbene gli aerei dell'aviazione di sua Maestà, da una certa ora, non abbiano più lanciato missili su obiettivi sensibili. "Posso confermare che le forze armate britanniche hanno partecipato a un'altra incursione coordinata contro i sistemi libici di difesa antiaerea", ha dichiarato il generale John Lorimer, in un comunicato del ministero della difesa. "Per la seconda volta, il Regno Unito ha lanciato dal Mediterraneo missili (da crociera) Tomahawk da un sommergibile di classe Trafalgar nel quadro di un piano coordinato della coalizione per applicare la risoluzione" del Consiglio di sicurezza dell'Onu che autorizza il ricorso alla forza contro il regime del colonnello Muammar Gheddafi, ha spiegato il generale.
7:12 - Gates: eliminazione Gheddafi non è obiettivo - L'uccisione di Muammar Gheddafi non è un obiettivo della coalizione internazionale impegnata in un'operazione militare in Libia. Lo ha precisato il segretario alla Difesa Usa, Robert Gates, interrogato sulla possibilità di raid mirati per l'eliminazione fisica del colonnello. Gates ha ritenuto che la coalizione deve rispettare la risoluzione delle Nazioni Unite che ha autorizzato il ricorso alla forza per proteggere i civili in Libia. "Penso che sia importante agire nel quadro del mandato della risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu", ha dichiarato ai giornalisti durante il viaggio di trasferimento in Russia, dov'è atteso per una visita ufficiale.
7:10 - Attacco a Bengasi, Usa: "Tregua subito violata" - L'ultimo cessate il fuoco annunciato dal regime del colonnello Muammar Gheddafi in Libia è "una menzogna ed è stato immediatamente violato" dalle forze fedeli al rais: lo ha affermato ieri sera il consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Usa, Tom Donilon. "Oggi Gheddafi ha dichiarato una tregua. La nostra opinione al momento è che si tratta di una menzogna e che la tregua è stata immediatamente violata", ha dichiarato Donilon alla stampa a Rio de Janeiro, dove Barack Obama ha concluso un tour in America latina. Le truppe di Gheddafi, in particolare, sarebbe tornate a sparare contro i ribelli e bombardare la città di Bengasi, principale centro dell'est del paese in mano all'opposizione. "Continueremo a sorvegliare sulle azioni di Gheddafi, non soltanto sulle sue parole, e continueremo i nostri sforzi per fare rispettare i termini della risoluzione 1973 del Consiglio di sicurezza" delle Nazioni Unite, hanno indicato ancora Donilon.  fonte: TISCALI

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